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Trattamenti Antibatterici

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Trattamenti Antibatterici

 

Numerosi prodotti tessili traggono grande vantaggio e valore aggiunto se realizzati con tessuti antibatterici. Ecco alcuni esempi.

  • Capi per lo sport, per intimo e calzetteria; tessuti per interno calzature: in presenza di sudore, può verificarsi una notevole proliferazione batterica, tale da generare odori sgradevoli, compromissione dell’igiene e, talvolta, insorgenza o protrarsi di patologie. Un idoneo trattamento antibatterico risolve il problema.
  • Camici per medici, dentisti, centri diagnostici ed estetici: è molto importante evitare che i batteri possano insediarsi sulla superficie del tessuto, divenendo fattore di rischi potenziali per i pazienti. Sui tessuti destinati a questi camici è possibile eseguire trattamenti anti-batterici specifici di lunga durata che evitano insediamenti e proliferazioni di batteri.
  • Abbigliamento per neonati: è molto frequente la contaminazione da residui alimentari e liquidi organici che compromettono l’igiene diventando sede di proliferazioni batteriche indesiderate. Anche in questo caso, un trattamento con opportuni principi attivi garantisce l’igiene permanente di tutine e bavaglini.
  • Indumenti per anziani, persone allettate e portatori di alcuni handicap: possono trarre vantaggi da indumenti antibatterici in caso di piaghe da decubito o contaminazioni con liquidi organici.
  • devices cosmetici, attrezzature per la collettività ed altri substrati: i nostri specialisti e il nostro laboratorio sono a disposizione per aiutarvi nel complesso mondo dei principi attivi, effetti, durate, norme e regolamenti riguardanti il mondo degli antibatterici. 

Scrivi a info@sandroni.it o chiama un nostro specialista allo 0331.633298


Metodi di prova e certificazione principali 

La capacità antibatterica si misura in laboratorio con prove microbiologiche con batteri gram-positivi (es. Staphylococcus aureus) e gram-negativi (es. Escheria coli o Klebsiella).

 

  • Norma UNI EN ISO 20743 europea, simile alla AATCC100 americana per determinare la capacità antibatterica mediante cultura in capsula di Petri.
  • Norma UNI EN ISO 20645 per stabilire se il tessuto è antibatterico, oppure no.
  • Norma ASTM E2149-13 "Dynamic Shake Flask” per la misura sotto scuotimento del campione.

 

 

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